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Tra i grandi personaggi normanni del meridione d'Italia dell'undicesimo secolo, lumeggiati nei saggi storici dell'Abenavoli sono certamente da ricordare Riccardo Avenel Drengot, Principe di Capua, e Roberto il Guiscardo di Altavilla, Duca di Puglia e di Calabria, i quali per il loro valore e le loro virtù vengono a rappresentare delle sacre icone nello svolgimento dell'epopea normanna. L'autore inoltre riporta il parere di molti storici e studiosi sui capitoli di storia e di leggenda aggiunti alla Storia Europea, per i quali i Normanni vennero celebrati come "la più alta incarnazione del valore e del genio europeo" tanto da superare gli stessi Campioni dell'Iliade e dell'Odissea. Ed ancora l'autore ribadisce e conferma come la "Civilisation Normande" venne a creare una nuova cultura, una nuova civiltà, quella della "Koinè Mediterranea", capace di coniugare il sapere e lo spirito umanistico dell'Occidente con l'acuta scienza dell'Oriente, di saldare il ceppo nordico norvegese e germanico al ceppo latino ed orientale - islamico e bizantino -, di fondere la forza acuminata dell'acciaio normanno con la saggezza latina, ed il misticismo bizantino con l'immaginazione araba.